- BEAT, DIALOGHI, DIALOGUE TAG, IMPARIAMO INSIEME ~ TECNICHE NARRATIVE, PUNTEGGIATURA, UN PROCIONE AL GIORNO
UNISCE, SEPARA, INTERROMPE: IL TRATTINO
Il TRATTINO è un po’ come quell’aggeggio che tutti guardano curiosi e perplessi dentro la cassetta degli attrezzi, perché il suo utilizzo appare sempre un po’ vago e ostico. Tutti sanno che ha uno scopo preciso, ma non ci si preoccupa mai di capire fino in fondo quale sia. Intanto: I trattini non sono tutti uguali, anche se hanno pari diritti. Lo so, lo so. A nessuno importa del sindacato dei trattini. Ma ogni tanto è bene parlarne, giusto per non farli cadere nel dimenticatoio. E anche perché, a volte, l’attrezzo inaspettato è quello che ti svolta la riparazione in maniera sorprendente. Esistono tre tipi di trattini: trattino corto; trattino…
- COERENZA, IMPARIAMO INSIEME ~ TECNICHE NARRATIVE, MISTERO, CONFUSIONE E MISTIFICAZIONE, NARRATORE ATTENDIBILE, NARRATORE INAFFIDABILE, UN PROCIONE AL GIORNO
INCREDIBILE, INIMMAGINABILE, INDESCRIVIBILE, INSPIEGABILE
Una storia deve SEMPRE darci tutte le risposte per essere una buona storia? Domanda interessante. Ma questo è un tema un po’ delicato che mette in campo un piccolo paradosso di cui fa sempre bene parlare. Abbiamo visto che il narratore può essere ATTENDIBILE, e INAFFIDABILE in modo variabile, per disparati motivi. Abbiamo anche visto che un narratore inaffidabile può tacerci una parte delle informazioni perché non le ha, le ignora, o perché deliberatamente vuole tenercene all’oscuro. Poi, che una CONFUSIONE MIRATA serve per abbattere i muri di ciò che riteniamo vero per sostituirlo con un’altra verità differente. E anche che la MISTIFICAZIONE fine a sé stessa per motivi “futili”…
- CORRELATIVO OGGETTIVO, DETTAGLI E INFORMAZIONI, IMPARIAMO INSIEME ~ TECNICHE NARRATIVE, UN PROCIONE AL GIORNO
L’IMPORTANZA DI UN DETTAGLIO SIGNIFICATIVO
Un dettaglio può fare la differenza in una storia? Quando? Ma soprattutto QUALI sono i dettagli che la fanno davvero? In fin dei conti, il DETTAGLIO è una minuzia, una goccia in un mare di altre gocce scritte. Perché qualcuno di essi dovrebbe avere più importanza? «Ovviamente perché ci si nasconde il diavolo in mezzo…» No, dai. Seriamente. Perché anche i DETTAGLI, come le grandi cose, PARLANO. Quelli utili, ovviamente. (Su quali siano i dettagli utili lo potete vedere in un articolo dedicato, proprio qui.) Però, mi sono capitati sotto gli occhi due utilizzi che valeva la pena di far emergere, e quindi mi sembrava giusto darvi questi spunti. Uno:…
- DETTAGLI E INFORMAZIONI, IMPARIAMO INSIEME ~ TECNICHE NARRATIVE, MISTERO, CONFUSIONE E MISTIFICAZIONE, PUNTO DI VISTA, UN PROCIONE AL GIORNO
DEMOLIRE UNA VERITÀ PER SOSTITUIRLA CON UN’ALTRA
Non c’è niente di più brutto di capire che siamo stati presi in giro. Raggirati. Gabbati come coglionazzi. Soprattutto se è stato fatto senza alcun motivo. Ecco, sì. Soprattutto quello. La MISTIFICAZIONE fine a sé stessa “perché sì”, in una storia, è una scelta che può veicolare una fortissima indignazione da parte di chi l’ha fruita. Scegliere cosa tacere e cosa dire deve essere il frutto di un ragionamento consapevole. SEMPRE. “Si ha un effetto molto diverso quando la confusione non è usata dal narratore semplicemente per mistificare su fatti minori della storia, ma per demolire le convinzioni del lettore sulla verità stessa, cosicché egli sia preparato a riceverla quando…
- DESCRIZIONE DINAMICA, DESCRIZIONE STATICA, DESCRIZIONI, IMPARIAMO INSIEME ~ TECNICHE NARRATIVE, MOSTRARE
LA DESCRIZIONE: DOVE INIZIA? E DOVE FINISCE?
Come si costruisce una DESCRIZIONE funzionante? Perché alcune non riusciamo proprio a digerirle? E poi, servono davvero? Cominciamo al rovescio: sì, le descrizioni sono uno dei pilastri che tengono in piedi una storia. Quindi sono necessarie a costruire colore e atmosfera di ciò che stiamo fruendo. Contribuiscono a stimolare i nostri sensi e a generare un’idea individuale dei personaggi e degli scorci in cui è ambientata la storia. Però, c’è un però. Esistono due tipi di descrizioni: le descrizioni STATICHE; le descrizioni DINAMICHE. La DESCRIZIONE STATICA è quella in cui viene descritto e menzionato ogni singolo particolare presente nel nostro campo visivo, come se stessimo guardando in maniera fissa uno…
- IMPARIAMO INSIEME ~ TECNICHE NARRATIVE, IRONIA DRAMMATICA, MONTAGGIO, NARRATORE ATTENDIBILE, NARRATORE IMMERSO, NARRATORE INAFFIDABILE, NARRATORE ONNISCIENTE, PERSONAGGI SPECCHIO, UN PROCIONE AL GIORNO
NARRATORE ATTENDIBILE O NARRATORE INAFFIDABILE?
Perché sceglierli? E quale dei due ha un impatto maggiore? Risponderò con la madre di tutte le risposte: DIPENDE. Allora, intanto cosa sono? Mettiamola così: conoscete qualcuno in cui avete abbastanza fiducia da credere a ciò che vi racconta per quanto assurdo possa sembrarvi? Se sì, avete un’idea del NARRATORE ATTENDIBILE (o AFFIDABILE). Viceversa, se conoscete qualcuno a cui fate sempre la tara di ciò che sostiene, avete un chiaro esempio di NARRATORE INAFFIDABILE. (Nel mio caso è mia madre… già.) I due tipi di narratore possono essere sia onniscienti che immersi. Un narratore ONNISCIENTE ATTENDIBILE, in genere, fa da spalla al lettore e lo aiuta a farsi un’idea chiara…
- DISTANZA EMOTIVA, EMPATIA, IMPARIAMO INSIEME ~ TECNICHE NARRATIVE, MORALE, NARRATORE E NARRAZIONE, NARRATORE ONNISCIENTE, UN PROCIONE AL GIORNO
LA SCELTA DEL NARRATORE NON È UNA SCELTA STILISTICA
Perché siamo tanto legati all’idea che un NARRATORE ONNISCIENTE sia la scelta giusta per il nostro libro? E perché invece, spesso (troppo), rovina una storia, sbattendoci fuori? Ognuno di noi è legato alla “voce” di un narratore che ha amato alla follia. Che lo ha accompagnato all’interno della storia e che gli ha dato gli strumenti per apprezzarla. Ma perché alcuni funzionano così bene, e altri no, col pericolo costante di diventare addirittura fastidiosi? Perché, la scelta del narratore, non è una scelta stilistica. I narratori onniscienti del passato non funzionavano bene perché l’autore si pavoneggiava attraverso la storia, lo facevano per ben altro motivo. La loro funzione non era…
- EMPATIA, IMPARIAMO INSIEME ~ TECNICHE NARRATIVE, MORALE, SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO, UN PROCIONE AL GIORNO
QUALI DIFETTI?!?
Gestire adeguatamente la distanza fra lettore e personaggio opera un controllo anche sul giudizio che si matura su di esso. Eh? Ok, proviamo a renderlo più semplice. Sappiamo che per creare EMPATIA dobbiamo mettere in connessione il lettore con il personaggio, in modo che prenda sul personale quello che succede al personaggio e che “faccia il tifo” per lui (o no) a seconda del ruolo che ricopre nella storia. È più facile quando abbiamo un personaggio “moralmente” buono. Perché, con tutta probabilità, tenderà a fare scelte “giuste” che lo metteranno in buona luce agli occhi del lettore. Olè, problema risolto. D’ora in avanti tutti a scrivere di paladini. Giusto? E…
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LO SCRITTORE STA DIETRO LA STORIA, NON DAVANTI
“Uno dei difetti più diffusi tra gli scrittori principianti è quello di attirare l’attenzione del lettore su se stessi e sulle proprie abilità piuttosto che sulla storia e il suo significato. La buona scrittura dovrebbe essere sempre al servizio della storia, e il bravo scrittore dovrebbe usare il suo BAGAGLIO TECNICO attingendovi di volta in volta in modo funzionale alla narrazione” (William Strunk jr ~ Elementi di stile nella scrittura) Perché? Che vuol dire? «Lo scrittore sono IO, decido IO dove stare… Sono IO che ho scritto! IO, IO, IO…» Ok, tappategli la bocca. Perché? Perché il NARRATORE INVADENTE è come se stesse fra il lettore e i personaggi a…
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GIRAMENTI DI… SFERE
Bene, umani. Abbiamo inventato la ruota. Ora dobbiamo trovare un sistema per farla girare sotto qualcosa di fisso per riuscire a spostarlo. Il problema di come vincolare un asse rotante a un veicolo è antico e affascinante, nel tempo sono state adottate diverse soluzioni. La più brillante, tutt’ora in uso in tantissime applicazioni, fu ipotizzata da un insospettabile: Leonardo da Vinci. Il geniale Leonardo, studiando l’attrito e i suoi effetti, ipotizzò che un CUSCINETTO VOLVENTE avrebbe potuto fungere da collegamento tra elemento rotante ed elemento statico. Passo indietro: ATTRITO. L’attrito è una forza che si oppone allo scivolamento o rotazione di un corpo su una superficie, la sua intensità dipende…
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MI FA TRE ETTI DI DIALOGUE TAG? AFFETTATO FINE, GRAZIE. (avevo detto fine, mapporc…)
Ok. Quanto pensate che siano stupidi i vostri lettori? Uoh, uoh, uoh, calma! Prima di rispondere “nieeeeenteee” tutti in coro, rispondete a questo: e voi quanto siete stupidi quando leggete? Avete risposto “nieeeeenteee”? Ottimo! Venite, vi porto al cinema con me: oggi vi spiego cosa sono i DIALOGUE TAG. Mentre prendete i pop corn (mi raccomando, caramellati. Grazie), mi soffermo per dirvi che esiste un modo per far sì che voi, e i vostri lettori, impariate a leggere nella mente di ogni personaggio. (In realtà sapete già farlo, ma vi faccio capire meglio cosa intendo, così magari ne prendete coscienza). Il Dialogue Tag si usa nei dialoghi: non è altro…