LA COFFA È SERVITA,  SHERLOCK HOLMES DEVE MORIRE... quando il personaggio eclissa l'autore

4 ~ TRAPPOLONE PIGMALIONE

ZENIT

Mettetevi le bandane o il cappello, che qui la situazione comincia a farsi bollente… rischiate di prendervi un’insolazione e di cadere dentro un’insidia fin troppo comune.

Mina lo cantava: “Ti odio, poi ti amo, poi ti odio e poi ti amo…” e Pigmalione c’è cascato con tutte le scarpe!

Prendersi cura della propria Creatura, conduce molto spesso a perdere la testa per lei, a perdersi nei suoi occhi e ad amarla come nessun altro potrebbe mai fare…

Oh, oh, oh! Ho detto almeno tre cazzate nella frase precedente, riuscite a trovarle?

La prima NON è che non si perda la testa per la propria Creatura: spesso lo si fa eccome! E questo ci vincola a non vedere cosa ci sia di sbagliato in lei e cosa sia migliorabile. È chiaro che è molto più semplice innamorarsi se effettivamente avete fatto qualcosa di bello davvero.

Anche il vecchio Micky aveva decisamente perso la testa per il David, tanto da chiedergli come mai lo guardasse senza proferirgli parola.

«Sad story, Ciccio. Ma concentrati, che devi dipingere la Cappella Sistina…»

Pigmalione, dal canto suo, è vero che si era innamorato della sua scultura, tanto da chiedere ad Afrodite di tramutarla in una donna reale che lui potesse amare sul serio… (tra l’altro, non c’è dato di sapere il nome della statua, visto che il nome Galatea gliel’hanno affibbiato mooolto in seguito) però, ho omesso di dire che Afrodite lo aveva maledetto, e che l’amore che provava era uno scherzetto della Dea che si divertiva da pazzi a vederlo sbavare davanti alle cosce di marmo della statua… (‘sta stronza…)

Io non ho di questi problemi, dato che ogni volta che scrivo, disegno o cucio qualcosa, la amo finché non è finita e poi comincio a odiarla e a trovarci mille difetti, evvabbè.

Il punto è che, non è nemmeno vero che sarete gli unici ad amare la vostra Creatura, anzi. Desiderate proprio che il Pubblico la ami altrettanto e anche più di voi. Perché, alla fine, siete generosi e gli avete dato la vita proprio perché trovasse il suo posto nel mondo. Vederla sotto i riflettori vi dà soddisfazione e vi appaga. E, il lavoro ben fatto, le energie messe a frutto, i sentimenti riversati nel vostro lavoro, si notano.

Pacche sulle spalle e big money a scroscio, mentre si spalancano le porte del pantheon che garantirà la vostra immortalità.

In teoria.

Ma come ci spiegano perfettamente nel film “21” ( che se non avete visto, mi sa che dovreste farlo, soprattutto se volete provare ad andare a Las Vegas a fregare il banco giocando a Black Jack), quando inserisci una nuova variabile in un’equazione, gli equilibri e le percentuali si spostano e cambiano di nuovo. E il Pubblico, che vi piaccia o no, nell’equazione pesa un bel po’.

Voi che importanza date al vostro pubblico? Create con il fine di accontentarlo o sperate che riesca a codificare il vostro messaggio?

Quanto amate ciò che create? Che potere ha su di voi?

Ma soprattutto, avete mai truccato una partita di Black Jack?

#SherlockHolmesDeveMorire

#LaCoffaèservita

© Art by Erika Sanciu

 

27 Settembre 2018.

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