UN PROCIONE AL GIORNO
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NON SI SCRIVE PER FARSI DEGLI AMICI
C’è un concetto molto interessante, nel libro di Chuck Palahniuk Tieni presente che, che ruota intorno al fatto che “non si scrive per fare bella figura”, o “per farsi degli amici”.Non è l’unico scrittore che indugia su concetti simili; anche Joe Lansdale dice che bisognerebbe scrivere “come se tutti quelli che conosci fossero morti”, per dire. Il punto non è esattamente che la scrittura sia un “luogo” elitario e solitario in cui risiedere, ma è più qualcosa di attinente con il CORAGGIO. La lettura è un processo che avviene dentro le persone. Nella loro testa. È un filamento che si insinua nella loro memoria, che tesse scene inanellando ricordi ed…
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SAVE THE CAT: SCAGIONARE UN COLPEVOLE
Guardando per la milionesima volta Zootropolis (dico che mi obbligano i bambini ma non è affatto vero…), ho notato una cosa interessante che metterò nella mia CASSETTA DEGLI ATTREZZI personale, e che magari potrebbe fare comodo anche ad altri. Concettualmente, la CASSETTA DEGLI ATTREZZI è quel luogo – nella mente di un autore e nel suo computer – in cui accumula tutto ciò che gli può tornare utile nel percorso che lo porterà a imparare il “mestiere della scrittura” Che sia riferito alla narrativa, alla saggistica o altro, non ha importanza. E nemmeno, per estensione, che lo sia all’illustrazione, alla falegnameria o all’allevamento di ostriche. Non mi sto inventando nulla;…
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UNA VIRGOLA, TRE SIGNIFICATI PER UNA FRASE
Se c’è una cosa che è sempre vera è che una virgola messa al punto giusto può fare una grande differenza. Sia quando si tratta di isolare un VOCATIVO, sia quando si tratta di disambiguare il significato di una frase.Ma questa non è certo una novità, vero? Sicuramente, alcuni di voi avranno in mente alcune frasi celebri che lo testimoniano. Su due piedi mi viene in mente la considerazione di Julio Cortázar in merito, che sosteneva che una semplice virgola è capace di ribaltare il significato di ciò che s’intende. E che leggendo, se non è presente, la mente tende a metterla nel punto in cui le fa più comodo…
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LINE EDITING: UNA DIMOSTRAZIONE DEL LAVORO FRA AUTORE E EDITOR
«Ma perché dovrei permettere a qualcuno di mettere mano al mio testo? Voglio dire, perché mi si deve considerare incapace di scrivere un testo come si deve? Perché tutti pensano che debba avere qualcuno che mi supporta quando io sono perfettamente in grado di scrivere come voglio e cosa voglio? Perché devo dare i miei soldi all’editor? Serve davvero che lo faccia se poi voglio candidare il testo a una casa editrice?» Queste sono alcune delle domande che molti autori emergenti si fanno. Anche se non sono le uniche. Di fatto, la “paura” dell’editing è molto ampia, soprattutto fra quelli che non si sono mai trovati davvero a farne uno.C’è…
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I DIALOGHI TRASVERSALI SVELANO I PERSONAGGI
A volte, scrivendo i dialoghi, si tende a dimenticare un fattore importantissimo: se usi le parole giuste, scritte in maniera giusta, faranno il grosso del lavoro in termini di caratterizzazione dei personaggi. Mi spiego meglio. Molto spesso, mi capita di vedere un abuso di DIALOGUE TAG (o di sintagmi di legamento, se vogliamo dirlo all’italiana).Un sacco di “mentì”, “provocò”, “continuò”, “stuzzicò”, “s’intromise”… tutte cose che all’80% non servono, se i dialoghi sono gestiti in maniera brillante. Perché ci si dimentica sempre che, oltre alla strutturazione di una scena consona ad accogliere un certo scambio di battute, le parole dette hanno una potenza invidiabile; e che sono veicolo di significati stratificati…
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CHI VINCE PERDE: IMPARZIALE COME UNA FALCE
In tutta onestà, sarei molto sorpresa se questo libro non avesse successo. «Quindi siamo davanti a un capolavoro, scritto in maniera impeccabile?»Ehm… no. «Allora mi stai dicendo che è una di quelle manovre vomitevoli di marketing per cui un prodotto spazzatura viene spacciato per una perla rara?»Ehm… nemmeno. Sto dicendo che Falce di Neal Shusterman, nonostante abbia delle criticità (che comunque potrebbero anche essere giustificate nel proseguimento della storia – mi riservo il diritto di rimanere in bilico al riguardo finché non avrò modo di verificare), credo che potrebbe ridisegnare un nuovo immaginario collettivo, rimodellando il concetto di morte e immortalità – che orbita intorno a quello di morale…
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INVADENZA LEGITTIMA, A MISURA DI VAMPIRO…
Allora. Mi è capitata per le mani l’occasione ghiotta di fare un articolo sprint, mentre sto leggendo RVH – Ascesa alle Tenebre di Lucia Guglielminetti. E non posso lasciarmela sfuggire così. Facciamo un bel mash-up e mettiamo insieme due concetti di cui avevamo già parlato in precedenza: il NARRATORE INVADENTE e l’uso dei TRATTINI MEDI per racchiudere gli incisi. Se vi ricordate bene, nell’articolo in cui parlavamo di trattini corti, medi e lunghi(ssimi) – cioè qui – abbiamo parlato di uno degli usi del TRATTINO MEDIO, inserendo un monito narrativo. Ripesco un attimo il pezzo che ne parla, così lo vediamo: […] (Il trattino medio) può essere un elemento…
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LA FORMA DELLA SOSTANZA
«Meglio la forma o la sostanza?» «Se la mia storia è avvincente ma ci sono degli errori ortografici è penalizzata agli occhi di un editore?» «E cosa dice di me come autore?» «Cioè, davvero mi state dicendo che sono un cialtrone che non sa scrivere se quello che scrivo è stupefacente ma mi lascio dietro degli errori?» Queste sono solo alcune delle domande che girano nell’ambiente editoriale piccolo. Dico nel piccolo, perché alcune domande non se le pongono più coloro che hanno acquisito una certa consapevolezza del mestiere. Cioè coloro che si approcciano alla scrittura in modo profondo e strutturato. Professionale. Credo che la diatriba “è meglio la sostanza o…
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VIRGOLA FRA SOGGETTO E VERBO: SI PUÒ USARE?
Se c’è una cosa che tutti sanno, o che dovrebbero sapere, è che la virgola fra soggetto e verbo è un errore madornale. Non si fa, non si fa, non si fa; perché è sempre sbagliata. Giusto? Sbagliato. Esistono alcune eccezioni a questo assunto, che non prevedano l’uso “artistico” della punteggiatura concesso solo ai grandi autori della letteratura classica. Salutiamo tutti Alessandro Manzoni… «Ciaaaao, Ale.» Cooomunque. La virgola fra soggetto e verbo può essere lecita in due occasioni: quando siamo davanti a una DISLOCAZIONE DI SOGGETTO; quando siamo davanti a un SOGGETTO ESPANSO, ma a condizione che le virgole siano almeno due. «Eh, aspetta… ma cos’è una DISLOCAZIONE?» Ottima domanda.…
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COSA SONO I CORRELATIVI OGGETTIVI?
La domanda che mi sento porre più spesso è: «Ma come si mettono le emozioni in un testo narrativo?». Eh. Mi piacerebbe dirvi che esiste una formula specifica, e che io ce l’ho. Ma non è così, e di sicuro non vi mentirò adesso. E per complicare ulteriormente le cose, è bene che sappiate che è una delle cose più difficili da fare. Perché bisogna arrivare al nocciolo del fruitore. Però, possiamo fare molto al riguardo, mettendo in fila un po’ di considerazioni oggettive che possono diventare le frecce al nostro arco. Quanto saranno efficaci dipenderà da voi e dall’utilizzo che ne farete. Ma ci conviene andare per gradi. Senza…
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QUESTIONE DI PUNTI DI VISTA
“Questione di punti di vista”. Si dice così, no? Se cambi il tuo punto di vista, percepisci cose che altrimenti non potresti provare. E questo sta alla base di ogni buona comunicazione, perché non c’è reciprocità se non si è in grado di comprendere ciò che viene da altrove. Imparare a mettersi nei panni degli altri è uno degli esercizi che un autore deve fare più spesso. Non importa che si tratti di parole o di immagini. Se impari a cambiare pelle e a capire cosa provano gli altri, il passo successivo è mettere in scena ciò pensi che provino, perché anche gli altri possano provarlo a loro volta. Diventi…
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NIENTE VIENE DAL CIELO
“Sorridi. Abbassa le spalle. In dentro la pancia. Stendi le ginocchia. Ruota quelle anche. Di più… Ancora di più. Braccia sostenute. In dentro quei pollici, non sei uno scaricatore di porto. Più leggera su quei salti. I piediiii! Stendi le punte!” Magari non avete mai sentito questo genere di frasi, ma vi assicuro che una ballerina ne ha sentite a vagonate. La danza è la massima espressione di eleganza e delicatezza, vero? Un’arte eccelsa volta alla perfezione della forma, e alla grazia. Già. Il punto è che ciò che si vede sul palcoscenico è la somma di tutto il sudore e la fatica fatti alla sbarra e in sala prove.…
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ACCETTARE I PROPRI LIMITI
Voi vi perdonate di essere imperfetti? Come dite? Siete fantastici, magnifici, bravissimi? Ah, ok. Questo post non fa per voi. Questo post è per coloro che ricercano un certo tipo di qualità in quello che fanno. Che si mettono in discussione. Che leggono e rileggono le cose che hanno scritto trovandole sbagliate, da correggere, da risistemare. Per migliorare. L’imperfezione, dicevamo. Ecco, io ho imparato a perdonarmi come essere umano un sacco di tempo fa (qualcuno direbbe che mi cazzio pure troppo, ma vabbè): quando hai figli è inevitabile. Pensi che avrai una famiglia gestibile e poi ti ritrovi ad ammaestrare (leggasi educare) dei Velociraptor inferociti, a cibarli e a vestirli…
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CHE COS’È UNA STORIA?
È una domanda semplice, vero? Ma siete proprio sicuri che lo sia? Tutti tendenzialmente sappiamo cosa sia una storia, ma non è così semplice trovare una definizione che calzi adeguatamente. «Io lo so! La storia è un insieme di avvenimenti che si susseguono, da un inizio a una fine!» No. Non proprio. Una storia è molto più di questo. La storia è un organismo vivo, composto da una serie di organi che pulsano e si compenetrano, ma soprattutto è il racconto di un’esperienza di vita significativa. «In che senso?» Nel senso che non tutte le esperienze di vita hanno lo stesso valore. Alcune sono semplici “cose” che accadono e stop.…
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CINQUANTA SFUMATURE DI… CORRELATIVI OGGETTIVI
«Antò, fa caldo…» diceva una vecchia pubblicità. Sarà che fa caldo davvero, ma mi sembra giusto parlare di un argomento “hot”. Tanto per vedere se per compensazione ci si rinfresca un po’… A cadenza ciclica torna fuori la storiella che il MARKETING è il sommo potere oscuro che muove le vendite dei libri; si dice che la sua influenza sia talmente soverchiante e capillare da riuscire a piazzare una qualsiasi porcheria in vetta alle classifiche mondiali. Ma è vero? I libri che hanno il plauso del grande pubblico sono davvero solo tutto fumo e niente arrosto? La sfida era interessante. Così ho preso il più becero esempio di assoggettamento letterario…