CONGEGNERIA,  UNICORVO

FERMO, O TI FREDDO

Vi ricordate “Terminator 2 – Il giorno del giudizio“?
Il T-1000 insegue il prode Schwartzy al volante di una cisterna piena di azoto liquido; quando ne viene investito si surgela fino a bloccarsi. Ci pensa il T-800 a frantumarlo in mille pezzi con un proiettile.

Azoto liquido.

Sostanza affascinante, vero?
In realtà, la sostanza in sé non è niente di speciale: si tratta del gas che costituisce circa l’80% della nostra aria. In questa forma è meravigliosamente inerte e meravigliosamente comune.
Ma allora come si fa a farlo liquido?
Esattamente come per le altre sostanze!
L’acqua gassosa liquefa a 100°C e solidifica a 0°C.
Per i gas vale più o meno lo stesso meccanismo, ma per liquefare l’azoto bisogna scendere molto più giù con la temperatura: il nostro inerte preferito bolle a -195,82°C, quindi al di sotto di questa temperatura si trova allo stato liquido (se state pensando all’azoto solido, si può fare; ma siamo intorno ai -240°C, quindi chiamate Crystal il Cigno).
Nella pratica la liquefazione si ottiene sottoponendo l’azoto ad altissime pressioni.

Oltre agli usi cinematografici, il fatto che sia comune e che liquefarlo abbia un costo ragionevole ne consente l’applicazione in diversi campi: dal raffreddamento di apparecchiature scientifiche alla crioconservazione, e in generale nei processi nei quali è necessario ottenere o conservare temperature estremamente basse.

Nella maggior parte dei casi è dunque un refrigerante.

Nel passaggio da liquido a gas, l’azoto assorbe una certa quantità di calore, raffreddandone la fonte (sfrutta in maniera semplice il secondo principio della termodinamica).
Recentemente è stato introdotto anche in cucina, in particolare nella gastronomia molecolare: viene usato sia per la creazione dei gelati estemporanei che per creare effetti particolari (caldo dentro/freddo fuori) nelle preparazioni di alcuni cibi. Io ci vedo sempre la scena del pomodorino di Fantozzi, fate voi.

Lo avete probabilmente visto in grossi silos nei pressi di cantieri edili: quando si scava in suoli umidi spesso si ricorre al congelamento del terreno durante lo scavo, per poi consolidarne le pareti.

Ultimo aspetto, ma molto importante!

L’azoto liquido è molto PERICOLOSO (e qui drizzate le antenne perchè potreste pensare di usarlo in qualche trama).

  •  USTIONI: il freddo brucia i tessuti in modo del tutto simile al calore. Siamo quasi a -200°. Maggiore è il tempo di contatto, maggiore è il danno.
    BONUS: il contenitore dell’azoto liquido si infragilisce a causa della bassa temperatura…
  •  SOFFOCAMENTO: lo so che ho detto che quasi l’80% dell’aria è fatta di azoto, quindi respirarlo non fa male. Il problema è che l’azoto liquido a temperatura e pressione ambiente passa allo stato gassoso in maniera molto rapida. Se questo accadesse in un ambiente chiuso la percentuale di ossigeno potrebbe scendere al di sotto dei valori minimi per restare coscienti.
    L’azoto è inodore e incolore, quindi non c’è sistema di rilevazione che tenga.

Se state pensando di andare a cercare i filmati su youtube fatelo pure… anzi, vi do un assaggio con questo!

Ma se intendete condurre degli esperimenti con l’azoto liquido equipaggiatevi a dovere!

#unicorvo

#congegneria

#gelatomolecolare

 

Unicorvo

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