LO SCRITTORE STA DIETRO LA STORIA, NON DAVANTI
“Uno dei difetti più diffusi tra gli scrittori principianti è quello di attirare l’attenzione del lettore su se stessi e sulle proprie abilità piuttosto che sulla storia e il suo significato. La buona scrittura dovrebbe essere sempre al servizio della storia, e il bravo scrittore dovrebbe usare il suo BAGAGLIO TECNICO attingendovi di volta in volta in modo funzionale alla narrazione”
(William Strunk jr ~ Elementi di stile nella scrittura)
Perché? Che vuol dire?
«Lo scrittore sono IO, decido IO dove stare… Sono IO che ho scritto! IO, IO, IO…»
Ok, tappategli la bocca.
Perché?
Perché il NARRATORE INVADENTE è come se stesse fra il lettore e i personaggi a braccia spalancate per tenerli separati, come se stessero per menarsi senza pietà.
Infatti, lo scrittore che si intromette troppo crea una DISTANZA EMOTIVA fra lettore e storia, ed è esattamente l’opposto di ciò che vogliamo che avvenga.
Più lo scrittore diventa invisibile e più il fruitore può spiaccicarsi con il naso contro il vetro a guardarsi la storia. Proprio come un bambino di fronte alla vasca gigante di pesci tropicali all’Acquario.
Chi è davvero bravo, poi, riesce anche a fare in modo che quel vetro diventi un velo trasparente, tanto da avere l’illusione che tu la storia la stia vivendo davvero (in misura variabile fra essere un pesce a tua volta o sentire l’acqua addosso).
Cosa serve per farlo?
Lo dice Strunk: un “bagaglio tecnico” da poter sfruttare a piacimento, a seconda dei casi.
In modo da riconoscere il nostro errore di invadenza e sapere COME correggerlo. E/o da permetterci di non commetterlo affatto.
Rispettate la storia, amate i lettori.
O meglio: rispettate i lettori che amano le storie.
#unprocionealgiorno…
#DistanzaEmotiva
#BagaglioTecnico
© Redazione Coffa ~ Erika Sanciu. Tutti i diritti riservati.
