- DALLA COFFA CON FURORE, IMPARIAMO INSIEME ~ TECNICHE NARRATIVE, PUNTEGGIATURA, UN PROCIONE AL GIORNO
VIRGOLA FRA SOGGETTO E VERBO: SI PUÒ USARE?
Se c’è una cosa che tutti sanno, o che dovrebbero sapere, è che la virgola fra soggetto e verbo è un errore madornale. Non si fa, non si fa, non si fa; perché è sempre sbagliata. Giusto? Sbagliato. Esistono alcune eccezioni a questo assunto, che non prevedano l’uso “artistico” della punteggiatura concesso solo ai grandi autori della letteratura classica. Salutiamo tutti Alessandro Manzoni… «Ciaaaao, Ale.» Cooomunque. La virgola fra soggetto e verbo può essere lecita in due occasioni: quando siamo davanti a una DISLOCAZIONE DI SOGGETTO; quando siamo davanti a un SOGGETTO ESPANSO, ma a condizione che le virgole siano almeno due. «Eh, aspetta… ma cos’è una DISLOCAZIONE?» Ottima domanda.…
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COSA SONO I CORRELATIVI OGGETTIVI?
La domanda che mi sento porre più spesso è: «Ma come si mettono le emozioni in un testo narrativo?». Eh. Mi piacerebbe dirvi che esiste una formula specifica, e che io ce l’ho. Ma non è così, e di sicuro non vi mentirò adesso. E per complicare ulteriormente le cose, è bene che sappiate che è una delle cose più difficili da fare. Perché bisogna arrivare al nocciolo del fruitore. Però, possiamo fare molto al riguardo, mettendo in fila un po’ di considerazioni oggettive che possono diventare le frecce al nostro arco. Quanto saranno efficaci dipenderà da voi e dall’utilizzo che ne farete. Ma ci conviene andare per gradi. Senza…
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UN SOTTILE GIOCO DI PRESTIGIO
NON-RECENSIONE DI “CUORE A RAZZO FARFALLE NELLO STOMACO” Non sempre sento l’esigenza di parlare di un libro che ho appena letto, ma a volte sì. E questa è una di quelle volte. In questo caso lo faccio per due motivi: il primo non me lo ricordo, ma il secondo è perché questo libro può insegnare tanto. Sia in termini umani che narrativi. Mi piace il fatto che Cuore a razzo farfalle nello stomaco di Barry Jonsberg sia un libro per ragazzi; perché aiuterà a formare la consapevolezza individuale degli adulti di domani. E che, soprattutto, lo faccia con quell’ironia travolgente, ma per niente scontata, e quella tenerezza che ti fa…
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QUESTIONE DI PUNTI DI VISTA
“Questione di punti di vista”. Si dice così, no? Se cambi il tuo punto di vista, percepisci cose che altrimenti non potresti provare. E questo sta alla base di ogni buona comunicazione, perché non c’è reciprocità se non si è in grado di comprendere ciò che viene da altrove. Imparare a mettersi nei panni degli altri è uno degli esercizi che un autore deve fare più spesso. Non importa che si tratti di parole o di immagini. Se impari a cambiare pelle e a capire cosa provano gli altri, il passo successivo è mettere in scena ciò pensi che provino, perché anche gli altri possano provarlo a loro volta. Diventi…
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LA RICETTA DEL CONFLITTO DI NONNA SALICE: LE INCRESPATURE
NON-RECENSIONE DI “TREDICI” (1° stagione) Che cos’è la fragilità? E quanto vale ognuno di noi all’interno della vita degli altri? Storie come quella di “Tredici”, come “Sliding Doors” o “Il Seggio Vacante”, ci mettono di fronte a comprendere quanto valga la presenza di ogni singolo individuo – e cosa cambi all’interno di un ambiente relazionale complesso – se questa persona viene a mancare. Quali sono gli equilibri che si spostano? Quali sono le reazioni che si innescano? Come ci influenziamo a vicenda nel quotidiano? E come riusciamo a sopravvivere a ciò che ci ferisce? Credo che per affrontare argomenti così toccanti e complessi ci sia bisogno di semplificare. Non per…
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NIENTE VIENE DAL CIELO
“Sorridi. Abbassa le spalle. In dentro la pancia. Stendi le ginocchia. Ruota quelle anche. Di più… Ancora di più. Braccia sostenute. In dentro quei pollici, non sei uno scaricatore di porto. Più leggera su quei salti. I piediiii! Stendi le punte!” Magari non avete mai sentito questo genere di frasi, ma vi assicuro che una ballerina ne ha sentite a vagonate. La danza è la massima espressione di eleganza e delicatezza, vero? Un’arte eccelsa volta alla perfezione della forma, e alla grazia. Già. Il punto è che ciò che si vede sul palcoscenico è la somma di tutto il sudore e la fatica fatti alla sbarra e in sala prove.…
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ACCETTARE I PROPRI LIMITI
Voi vi perdonate di essere imperfetti? Come dite? Siete fantastici, magnifici, bravissimi? Ah, ok. Questo post non fa per voi. Questo post è per coloro che ricercano un certo tipo di qualità in quello che fanno. Che si mettono in discussione. Che leggono e rileggono le cose che hanno scritto trovandole sbagliate, da correggere, da risistemare. Per migliorare. L’imperfezione, dicevamo. Ecco, io ho imparato a perdonarmi come essere umano un sacco di tempo fa (qualcuno direbbe che mi cazzio pure troppo, ma vabbè): quando hai figli è inevitabile. Pensi che avrai una famiglia gestibile e poi ti ritrovi ad ammaestrare (leggasi educare) dei Velociraptor inferociti, a cibarli e a vestirli…
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L’INVADENZA SFACCIATA DI CERTI NARRATORI
Questo articolo nasce da una specifica richiesta: capire quando il NARRATORE INVADENTE emerge in maniera sbagliata e vizia il PUNTO DI VISTA di un personaggio. «Che significa? Il narratore ONNISCIENTE può fare quello che vuole e quindi può invadere quanto vuole.» Mmmh… ni. Ma delle libertà del narratore ne parliamo in un altro momento. Oggi proviamo a capire che ONNISCIENZA e INVADENZA non sono la stessa cosa. Ma andiamo per gradi. Allora, la prima cosa da comprendere e acquisire è che ONNISCIENZA e IMMERSIONE sono complementari, e inversamente proporzionali. Dove c’è più onniscienza ci sarà meno immersione e viceversa. E questo è chiaro: scambio il potere illimitato del narratore con…
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CHE COS’È UNA STORIA?
È una domanda semplice, vero? Ma siete proprio sicuri che lo sia? Tutti tendenzialmente sappiamo cosa sia una storia, ma non è così semplice trovare una definizione che calzi adeguatamente. «Io lo so! La storia è un insieme di avvenimenti che si susseguono, da un inizio a una fine!» No. Non proprio. Una storia è molto più di questo. La storia è un organismo vivo, composto da una serie di organi che pulsano e si compenetrano, ma soprattutto è il racconto di un’esperienza di vita significativa. «In che senso?» Nel senso che non tutte le esperienze di vita hanno lo stesso valore. Alcune sono semplici “cose” che accadono e stop.…
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LA RIVOLUZIONE DELL’INCHIOSTRO
Per scrivere ci siamo sempre ingegnati: abbiamo sfregato rocce gessose o punte d’acciaio sulla pietra, abbiamo inciso tavolette di cera con uno stilo metallico, abbiamo usato pezzi di canna (calami) e penne d’uccello intinte nell’inchiostro. Le penne sono poi diventate pennini, e per lunghi anni abbiamo scritto con quelli. Le penne stilografiche sono ancora in uso, ce ne sono di tipi diversi (differenziate per la tipologia di carica dell’inchiostro), ma non è di questo che voglio parlarvi oggi. Oggi vi parlerò dell’intuizione geniale di un giornalista ungherese, stanco di dover continuamente riempire serbatoi e asciugare fogli macchiati. László Bíró adattò un concetto già sviluppato alla fine dell’800: un tubo di…
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CINQUANTA SFUMATURE DI… CORRELATIVI OGGETTIVI
«Antò, fa caldo…» diceva una vecchia pubblicità. Sarà che fa caldo davvero, ma mi sembra giusto parlare di un argomento “hot”. Tanto per vedere se per compensazione ci si rinfresca un po’… A cadenza ciclica torna fuori la storiella che il MARKETING è il sommo potere oscuro che muove le vendite dei libri; si dice che la sua influenza sia talmente soverchiante e capillare da riuscire a piazzare una qualsiasi porcheria in vetta alle classifiche mondiali. Ma è vero? I libri che hanno il plauso del grande pubblico sono davvero solo tutto fumo e niente arrosto? La sfida era interessante. Così ho preso il più becero esempio di assoggettamento letterario…
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DA COSA NASCE L’ESIGENZA DI MOSTRARE?
Perché si parla tanto del DOVER mostrare? Ci avete mai pensato? Senza liquidare il tutto con “sono pippe mentali da rompicoglioni indottrinati che non saprebbero riconoscere l’arte nemmeno se gli calpestasse il cervello”, intendo. Che benefici può apportare a una storia scritta? (Sì, oggi ci limitiamo a circoscrivere alla scrittura, perché per altri mezzi è implicito mostrare. O almeno dovrebbe esserlo…) Nel senso, se posso scrivere apertamente “qualcosa” con poche parole semplici e chiare, perché dovrei prendermi la briga di mostrarla, con un aumento esponenziale di sbattimento e fatica? Eh. Perché MOSTRARE non è un DOVERE ma una STRATEGIA. Una tra le più efficaci per conseguire almeno tre obiettivi, tutti…
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MARIA IN VATICANO
Cos’è l’IRONIA DRAMMATICA? Qui, la nominiamo spesso parlando di narrativa. Vi do un indizio: Non è “ridere di cose tristi”. Si chiama IRONIA DRAMMATICA la condizione per la quale il lettore ha più informazioni di quelle che hanno i personaggi all’interno della storia. In genere, una buona storia – una di quelle che vale davvero – regge al test dell’ironia drammatica, cioè: se la fruisci una seconda volta e l’apprezzi comunque, per motivi differenti dalla prima, allora la storia è buona. Molto. Ma qui ci torneremo sopra quando parleremo di IRONIA DRAMMATICA contro MISTERO (no, non il programma televisivo…). L’ironia drammatica può essere implicita nel fruitore – e derivare dalle…
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WE WANT YOU!
Il procione chiama a raccolta! Negli ultimi giorni sono incappata in una serie di post interessanti su vari gruppi di scrittura. Il primo era un esercizio di “Show, don’t tell” in cui si chiedeva agli autori di scrivere una scenetta “mostrata”, dando delle specifiche “narrate”. All’inizio ho seguito i commenti per rendermi conto di COSA gli autori intendano per “mostrare”. E ne sono emerse diverse considerazioni interessanti: la prima è che c’è molta nebulosità riguardo a cosa sia lo “show, don’t tell”, di cui si parla moltissimo, ma di cui non ci sono tante spiegazioni chiare al riguardo. (E questo inevitabilmente lascia terreno prolifico per innescare la diatriba al riguardo);…
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ACCIAIO DI VALYRIA E VETRO DI DRAGO
(fra correlativo oggettivo e conflitto) Tutti a parlare dell’ultima stagione de “Il trono di spade”, della Battaglia della Lunga Notte, dei suoi pregi e dei suoi difetti, di Arya, Daenerys, Gionsnò e blablabla… Noi, invece, vogliamo parlare di qualcosa che ci serva, e che sia strettamente correlato alla scrittura. … ed è per questo che anche noi parleremo proprio di quella battaglia. Già. Più o meno. Ma in maniera diversa. E senza (quasi) spoiler. Non dell’ultima serie TV, almeno. (Ma do per scontato che tutto il resto l’abbiate letto e visto perché ne ho bisogno per farvi capire di cosa sto parlando. Vi segnalerò il punto di non ritorno dell’articolo,…