- ANALISI DEL TESTO, AUTORE IMPLICITO, CODICI DI LANCIO ~ DEMOLIZIONE E RISTRUTTURAZIONE STORIE, CONFLITTO, CORRELATIVO OGGETTIVO, CREAZIONE DEL MONDO NARRATIVO, DETTAGLI E INFORMAZIONI, DIALOGHI, DISTANZA EMOTIVA, EMPATIA, IMPARIAMO INSIEME ~ TECNICHE NARRATIVE, INCLUING, INFODUMP, MECCANISMI NARRATIVI, MOSTRARE, NARRATORE E NARRAZIONE, NARRATORE INAFFIDABILE, NARRATORE INVADENTE, NARRATORE ONNISCIENTE, NON-RECENSIONI, OBIETTIVO, PARATESTI, PUNTO DI VISTA, SCENE, SCRIVERE MEGLIO, WORLDBUILDING
COME RADDRIZZARE UN TORTO
Non-Recensione del racconto Il torto di Andrea Venturo. Bene, bene, bene.Da dove iniziamo?Conviene strappare il cerotto velocemente: questo racconto ha diversi problemi. Ma molti di essi derivano dall’applicazione errata di concetti giusti. E questa è un’ottima cosa, perché mi permette di affrontare alcuni argomenti che non avevo ancora affrontato, e anche perché – con molta probabilità – se giustamente indirizzato, l’autore sarà in grado di sistemare da sé gli errori. Ma prima, un po’ di contesto.Il torto è un racconto high fantasy, o epic fantasy se preferite, che getta le premesse e fa da apripista alle avventure di Conrad: un intrepido ragazzino di dodici anni. L’intento del racconto è chiaro:…
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NON SI SCRIVE PER FARSI DEGLI AMICI
C’è un concetto molto interessante, nel libro di Chuck Palahniuk Tieni presente che, che ruota intorno al fatto che “non si scrive per fare bella figura”, o “per farsi degli amici”.Non è l’unico scrittore che indugia su concetti simili; anche Joe Lansdale dice che bisognerebbe scrivere “come se tutti quelli che conosci fossero morti”, per dire. Il punto non è esattamente che la scrittura sia un “luogo” elitario e solitario in cui risiedere, ma è più qualcosa di attinente con il CORAGGIO. La lettura è un processo che avviene dentro le persone. Nella loro testa. È un filamento che si insinua nella loro memoria, che tesse scene inanellando ricordi ed…
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SAVE THE CAT: SCAGIONARE UN COLPEVOLE
Guardando per la milionesima volta Zootropolis (dico che mi obbligano i bambini ma non è affatto vero…), ho notato una cosa interessante che metterò nella mia CASSETTA DEGLI ATTREZZI personale, e che magari potrebbe fare comodo anche ad altri. Concettualmente, la CASSETTA DEGLI ATTREZZI è quel luogo – nella mente di un autore e nel suo computer – in cui accumula tutto ciò che gli può tornare utile nel percorso che lo porterà a imparare il “mestiere della scrittura” Che sia riferito alla narrativa, alla saggistica o altro, non ha importanza. E nemmeno, per estensione, che lo sia all’illustrazione, alla falegnameria o all’allevamento di ostriche. Non mi sto inventando nulla;…
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I PARASSITI DI UN MONDO PERFETTO: IL THUNDERHEAD DI SCHRÖDINGER
So tutto ciò che è possibile sapere, e questo diventa sempre più insopportabile.Perché non so quasi nulla. Il Thunderhead Citazione potente, vero?Ok. Rileggetela, e poi fatela sedimentare… Qual è la differenza fra perfezione e armonia? Possiamo dire che la perfezione è una condizione di compimento che è esente da difetti, non suscettibile di miglioramenti. È un concetto che ci porta a un punto di arrivo e che, per sua natura, diventa immobile. Un traguardo statico al massimo di un percorso. L’armonia, invece, è quella condizione di concordanza in cui elementi separati e differenti messi insieme creano un’impressione gradevole, un accordo. Una compenetrazione funzionante.L’armonia è in movimento. Perché i componenti che…
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CHI VINCE PERDE: IMPARZIALE COME UNA FALCE
In tutta onestà, sarei molto sorpresa se questo libro non avesse successo. «Quindi siamo davanti a un capolavoro, scritto in maniera impeccabile?»Ehm… no. «Allora mi stai dicendo che è una di quelle manovre vomitevoli di marketing per cui un prodotto spazzatura viene spacciato per una perla rara?»Ehm… nemmeno. Sto dicendo che Falce di Neal Shusterman, nonostante abbia delle criticità (che comunque potrebbero anche essere giustificate nel proseguimento della storia – mi riservo il diritto di rimanere in bilico al riguardo finché non avrò modo di verificare), credo che potrebbe ridisegnare un nuovo immaginario collettivo, rimodellando il concetto di morte e immortalità – che orbita intorno a quello di morale…
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UN SOTTILE GIOCO DI PRESTIGIO
NON-RECENSIONE DI “CUORE A RAZZO FARFALLE NELLO STOMACO” Non sempre sento l’esigenza di parlare di un libro che ho appena letto, ma a volte sì. E questa è una di quelle volte. In questo caso lo faccio per due motivi: il primo non me lo ricordo, ma il secondo è perché questo libro può insegnare tanto. Sia in termini umani che narrativi. Mi piace il fatto che Cuore a razzo farfalle nello stomaco di Barry Jonsberg sia un libro per ragazzi; perché aiuterà a formare la consapevolezza individuale degli adulti di domani. E che, soprattutto, lo faccia con quell’ironia travolgente, ma per niente scontata, e quella tenerezza che ti fa…
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L’INVADENZA SFACCIATA DI CERTI NARRATORI
Questo articolo nasce da una specifica richiesta: capire quando il NARRATORE INVADENTE emerge in maniera sbagliata e vizia il PUNTO DI VISTA di un personaggio. «Che significa? Il narratore ONNISCIENTE può fare quello che vuole e quindi può invadere quanto vuole.» Mmmh… ni. Ma delle libertà del narratore ne parliamo in un altro momento. Oggi proviamo a capire che ONNISCIENZA e INVADENZA non sono la stessa cosa. Ma andiamo per gradi. Allora, la prima cosa da comprendere e acquisire è che ONNISCIENZA e IMMERSIONE sono complementari, e inversamente proporzionali. Dove c’è più onniscienza ci sarà meno immersione e viceversa. E questo è chiaro: scambio il potere illimitato del narratore con…
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CHE COS’È UNA STORIA?
È una domanda semplice, vero? Ma siete proprio sicuri che lo sia? Tutti tendenzialmente sappiamo cosa sia una storia, ma non è così semplice trovare una definizione che calzi adeguatamente. «Io lo so! La storia è un insieme di avvenimenti che si susseguono, da un inizio a una fine!» No. Non proprio. Una storia è molto più di questo. La storia è un organismo vivo, composto da una serie di organi che pulsano e si compenetrano, ma soprattutto è il racconto di un’esperienza di vita significativa. «In che senso?» Nel senso che non tutte le esperienze di vita hanno lo stesso valore. Alcune sono semplici “cose” che accadono e stop.…
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QUALI DIFETTI?!?
Gestire adeguatamente la distanza fra lettore e personaggio opera un controllo anche sul giudizio che si matura su di esso. Eh? Ok, proviamo a renderlo più semplice. Sappiamo che per creare EMPATIA dobbiamo mettere in connessione il lettore con il personaggio, in modo che prenda sul personale quello che succede al personaggio e che “faccia il tifo” per lui (o no) a seconda del ruolo che ricopre nella storia. È più facile quando abbiamo un personaggio “moralmente” buono. Perché, con tutta probabilità, tenderà a fare scelte “giuste” che lo metteranno in buona luce agli occhi del lettore. Olè, problema risolto. D’ora in avanti tutti a scrivere di paladini. Giusto? E…