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JUST A LITTLE “BEAT”: TEMPO, MOVIMENTO, CAMBIAMENTO IN UNA PICCOLA BATTUTA
Che cos’è un BEAT? Si potrebbe credere che a una domanda così secca possa corrispondere una risposta altrettanto semplice. In effetti… non è così. Il punto è che con “Beat” si possono intendere ben tre cose differenti: due delle quali appartengono alla SCENEGGIATURA, e soltanto una alla SCRITTURA NARRATIVA. Però sono tutte legate fra di loro, quindi vale la pena di perderci un attimo per capire bene. Partiamo dalla questione più semplice. Una delle colonne portanti della SCRITTURA NARRATIVA sono i DIALOGHI.Dei DIALOGHI ne abbiamo già parlato in alcune occasioni, in relazione ai DIALOGUE TAG e ai DIALOGHI TRASVERSALI, ma ci torneremo meglio sopra, e in modo più approfondito, un’altra…
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CHI VINCE PERDE: IMPARZIALE COME UNA FALCE
In tutta onestà, sarei molto sorpresa se questo libro non avesse successo. «Quindi siamo davanti a un capolavoro, scritto in maniera impeccabile?»Ehm… no. «Allora mi stai dicendo che è una di quelle manovre vomitevoli di marketing per cui un prodotto spazzatura viene spacciato per una perla rara?»Ehm… nemmeno. Sto dicendo che Falce di Neal Shusterman, nonostante abbia delle criticità (che comunque potrebbero anche essere giustificate nel proseguimento della storia – mi riservo il diritto di rimanere in bilico al riguardo finché non avrò modo di verificare), credo che potrebbe ridisegnare un nuovo immaginario collettivo, rimodellando il concetto di morte e immortalità – che orbita intorno a quello di morale…
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INVADENZA LEGITTIMA, A MISURA DI VAMPIRO…
Allora. Mi è capitata per le mani l’occasione ghiotta di fare un articolo sprint, mentre sto leggendo RVH – Ascesa alle Tenebre di Lucia Guglielminetti. E non posso lasciarmela sfuggire così. Facciamo un bel mash-up e mettiamo insieme due concetti di cui avevamo già parlato in precedenza: il NARRATORE INVADENTE e l’uso dei TRATTINI MEDI per racchiudere gli incisi. Se vi ricordate bene, nell’articolo in cui parlavamo di trattini corti, medi e lunghi(ssimi) – cioè qui – abbiamo parlato di uno degli usi del TRATTINO MEDIO, inserendo un monito narrativo. Ripesco un attimo il pezzo che ne parla, così lo vediamo: […] (Il trattino medio) può essere un elemento…
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COSA SONO I CORRELATIVI OGGETTIVI?
La domanda che mi sento porre più spesso è: «Ma come si mettono le emozioni in un testo narrativo?». Eh. Mi piacerebbe dirvi che esiste una formula specifica, e che io ce l’ho. Ma non è così, e di sicuro non vi mentirò adesso. E per complicare ulteriormente le cose, è bene che sappiate che è una delle cose più difficili da fare. Perché bisogna arrivare al nocciolo del fruitore. Però, possiamo fare molto al riguardo, mettendo in fila un po’ di considerazioni oggettive che possono diventare le frecce al nostro arco. Quanto saranno efficaci dipenderà da voi e dall’utilizzo che ne farete. Ma ci conviene andare per gradi. Senza…
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DA COSA NASCE L’ESIGENZA DI MOSTRARE?
Perché si parla tanto del DOVER mostrare? Ci avete mai pensato? Senza liquidare il tutto con “sono pippe mentali da rompicoglioni indottrinati che non saprebbero riconoscere l’arte nemmeno se gli calpestasse il cervello”, intendo. Che benefici può apportare a una storia scritta? (Sì, oggi ci limitiamo a circoscrivere alla scrittura, perché per altri mezzi è implicito mostrare. O almeno dovrebbe esserlo…) Nel senso, se posso scrivere apertamente “qualcosa” con poche parole semplici e chiare, perché dovrei prendermi la briga di mostrarla, con un aumento esponenziale di sbattimento e fatica? Eh. Perché MOSTRARE non è un DOVERE ma una STRATEGIA. Una tra le più efficaci per conseguire almeno tre obiettivi, tutti…
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LA DESCRIZIONE: DOVE INIZIA? E DOVE FINISCE?
Come si costruisce una DESCRIZIONE funzionante? Perché alcune non riusciamo proprio a digerirle? E poi, servono davvero? Cominciamo al rovescio: sì, le descrizioni sono uno dei pilastri che tengono in piedi una storia. Quindi sono necessarie a costruire colore e atmosfera di ciò che stiamo fruendo. Contribuiscono a stimolare i nostri sensi e a generare un’idea individuale dei personaggi e degli scorci in cui è ambientata la storia. Però, c’è un però. Esistono due tipi di descrizioni: le descrizioni STATICHE; le descrizioni DINAMICHE. La DESCRIZIONE STATICA è quella in cui viene descritto e menzionato ogni singolo particolare presente nel nostro campo visivo, come se stessimo guardando in maniera fissa uno…